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22/07/11

JU 88 PRECIPITATO NELL'AREA DI PIACENZA

Durante l'ultimo conflitto mondiale tutte le parti in causa hanno perso aerei in territorio italiano; non tutti i relitti sono stati ritrovati e le operazioni di ricerca di questi "fantasmi" portano ad ascoltare anche tante storie, tramandate verbalmente, che ogni tanto le persone hanno voglia di raccontare.
A Piacenza, a memoria, si dice che durante la seconda guerra mondiale da qualche parte della Provincia è precipitato un aereo tedesco. I ricordi affermano che il punto dell'impatto fu raggiunto rapidamente da militari germanici che impedivano, con modi molto energici, a chiunque di avvicinarsi.
Ma non si tratta di una leggenda urbana; anche se per ora non è possibile individuare la località dove il velivolo ha toccato il suolo esistono i riscontri che provano l'accaduto.
In particolare nel terzo volume della serie "Il Radar" intitolato "La caccia notturna" che vede come autore Nino Arena ed edito da S.T.E.M. Mucchi S.p.A di Modena nell'anno 1977 è riportato quanto accaduto ad un Junkers JU 88 in carico al Gruppe 1 del NJG 2.
Lo NJG 2, NachthJagdGeschwader 2, unità specializzata in caccia notturna aveva il compito di contrastare i bombardieri britannici; una delle tecniche impiegate consisteva nel seguire gli aerei avversari mentre rientravano verso gli aeroporti di partenza e colpirli nel momento dell'atterraggio, quando erano più vulnerabili.
Uno JU 88, in una notte del 1941, mise in atto questa tattica ma venne colpito dalla reazione del mitragliere di coda di un bombardiere della R.A.F.. La raffica uccise immediatamente il pilota e ferì il navigatore; il motorista, rimasto indenne, riuscì a riportare il velivolo verso il campo d'aviazione di partenza localizzato a Gilze-Rjien in Olanda ma non fu in grado di compiere l'atterraggio.
Da terra ordinarono di abbandonare l'aereo; il motorista ed il navigatore lanciarono il corpo del pilota, protetto nella caduta dal paracadute, e poi lo seguirono tuffandosi anche loro nel buio del cielo notturno ed affidandosi ai rispettivi paracadute.
LO JU 88, con il pilota automatico inserito, attraversò praticamente l'Europa e terminato il carburante precipitò nell'area della Provincia di Piacenza.
Il volo sicuramente fu seguito con attenzione da tutte le stazioni di avvistamento della Luftwaffe che con buone probabilità allertarono il distaccamento presente all'aeroporto militare di San Damiano.
L'aereo caduto era una versione per caccia notturna del bombardiere Junkers JU 88. Si trattava di un velivolo bimotore, con tre militari di equipaggio, che per compiere le proprie missioni era equipaggiato con apparecchiature elettroniche delicate ed ovviamente considerate segrete.
Questo ultimo particolare spiega la rapidità e la decisione con la quale la Luftwaffe provvide alla protezione ed al recupero del relitto e di tutte le parti che da esso si separarono nell'impatto con il suolo.

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